• Pubblicata il 17/04/2011
• Autore: Triario

LUI - Rimini Trasgressiva

Cap.1.
Una cena a casa di amici di mia madre.La solita gente noiosa con la puzza sotto al naso e di almen dieci anni più vecchia di me, perlopiù mai vista.I saluti di prammatica,...mamma arriverà tra poco...arrivò invece una sua telefonata.Una improvvisa ed inevitabile riunione di amministratori dell'azienda.Avrei dovuto lasciar passare un tempo decente e poi prendere un taxi. Non vado quasi mai neppure alle feste dei miei compagni di scuola,figurarsi restare qui,al massimo qualche minuto poi me la sarei filata.La padrona di casa mostra educatamente il suo disappunto, altri mi incaricano di salutare mia madre.Devo aspettare una mezzora almeno, mi guardo attorno, incrocio per un attimo lo sguardo di uno sconosciuto, uno dei tanti,eppure, eppure torno a guardarlo.Trenta trentacinque anni, vestito con elegante nonchalance,un viso normale.Si uno dei soliti.Famiglia ricca, università, già dirigente nell'azienda di papà o dello zio, oppure libero professionista in uno studio con i giusti agganci. Se ne sta però per i fatti suoi, anzi si avvicina. Tina, l'unica simpatica e figlia di... fa le presentazioni.Ci stringiamo la mano e quasi vado in confusione,mi sento almeno strana,molto strana.Rispondo alle sue domande...poi mi dice di prendere il soprabito e di salutare la padrona.Mi sta bene. L'ascensore e poi due passi verso il parcheggio sotterraneo a pagamento.-Così fai la seconda liceo-. Come lo sa? Comunque gli spiego che l'anno scorso ho perso l'anno, una polmonite virale a maggio, ho diciotto anni se pur compiuti da poco.parliamo, poi ferma la macchina davanti ad un Pub. Non mi sono neppure accorta che abbia deviato dalla strada diretta per casa mia.- Come te non ho mangiato niente-. Si chiama Giulio, ma non mi dice altro di lui.Parliamo solo di me, della mia vita con mamma.Parlo, parlo, parlo. E' lui che mi fa presente che domani ho scuola. Di nuovo in macchina,zitta ora.Cosa mi ha preso? Non ho mai dato corda a questo modo a nessuno, ne sono arrabbiata, tanto da lasciarglielo capire. Ride-sei una ragazzina-nel frattempo ha fermato la macchina davanti al mio portoncino.Mi attira verso di lui.-Mi piaci- dice e senza por tempo in mezzo poggia le labbra sulla mia fronte,lasciandomi subito dopo libera.Resto immobile ed incredula.-Ma...perchè?...non ci conosciamo neppure--certo,ma mi piaci, e non solo fisicamente.Sei un po' giovane, ma sai usare la testa,non ti dai arie, sai ascoltere--Ma se ho parlato solo io!--No, hai risposto alle mie domande-Va avanti così
per una mezz'ora, finchè, finchè non mi dice che vuole baciarmi.-Lei è pazzo, e poi non ho mai baciato un uomo--ed i ragazzi?--ma che ragazzi non ho mai baciato nessuno-
Mi manca il fiato, tremo e penso che siamo entrambi pazzi. Poi non penso più a niente perchè mi abbraccia, lentamente,dandomi tutto il tempo per sottrarmi,urlare, di fare
tutto quello che qualsiasi ragazza può fare in una via non ancora deserta per evitare quel bacio. Io però non faccio nulla, accetto sia pur passivamente quel bacio.
(continua)

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